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Disturbo D'Ansia (o Fobia) Sociale


DISCLAIMER:
Gli psicologi non si basano mai sulla presenza di una lista di sintomi, bensì riconoscono i quadri tipici di disturbi mentali basandosi su tutto ciò che apprendono dalla persona; ridursi alla conta dei sintomi perderebbe di vista la complessità di ogni singolo individuo
Nel rispetto delle persone, se interessato all'argomento per te stesso o per altri che conosci, non interessarti mai alla sola presenza dei sintomi elencati, qui offerti solo per diffondere conoscenze psicologiche (nei limiti consentiti dal codice deontologico, art. 21) È necessaria competenza per una diagnosi perché i sintomi indicati possono essere presenti anche nella popolazione sana, che tuttavia mantiene per la maggior parte del tempo un certo equilibrio; facciamo la valutazione diagnostica per comprendere perché per alcune persone tale equilibrio non c'è o non è più sostenibile

Che Cos'è?
Il Disturbo D'Ansia Sociale, o Fobia Sociale, è riconoscibile dalla forte motivazione ad evitare situazioni sociali. A differenza del Disturbo D'Ansia Di Separazione la presenza di altre figure esaspera il problema anziché evitarlo, mentre la differenza con la Fobia Specifica è che non si temono danneggiamenti o pericoli, bensì l'umiliazione e l'imbarazzo per quel che altri potrebbero pensare. Seppur usato, può essere fuorviante usare il termine fobia, che rispecchia in genere un comportamento mirato a specifici oggetti e/o situazioni posti all'esterno dell'individuo, mentre l'ansia sociale è un tentativo di rappresentare su sé stessi la fonte del problema (la persona interessata dal disturbo pensa che egli stesso abbia commesso qualcosa per cui essere valutati negativamente), quindi possono non esserci limiti a quali situazioni sociali portino al problema; non c'è invece difficoltà ad affrontare situazioni/oggetti simili se in assenza di altri, con l'eccezione dei casi in cui si è soli ma si prevede di dover fare poi qualcosa in pubblico (esempio, preparare un discorso da fare prossimamente in pubblico)

Spesso, ma non necessariamente,
un certo livello di ansia sociale caratterizza persone che mostrano continuamente timidezza e poca vita sociale. Le società umane sono diverse tra loro ed ogni cultura modera diversamente le attività sociali: in alcuni contesti la timidezza può essere positiva perché prova di riverenza e rispetto, mentre la sua mancanza, ed una forte assertività, possono essere viste come oppositive all'autorità; indipendentemente dalle proprie convinzioni sul ruolo della società sulle relazioni umane, riduttivo o meno che sia, ogni individuo presto o tardi trasformerà alcuni problemi sociali in problemi personali e viceversa. Nei casi di ansia sociale, l'individuo perde la cognizione dei comportamenti sociali considerati corretti e, soprattutto, appiattisce le differenze tra contesti diversi sostituendole con un generale e vago senso di tensione, paura, talvolta perfino panico, come tipico per i disturbi di ansia in generale. La società può essere considerata una fonte del problema nella misura in cui non preveda un adeguato insegnamento dei comportamenti corretti nelle varie situazioni sociali, ovvero alcune culture non forniscono stimoli utili alla comprensione di cosa fare e quando: la cultura occidentale italiana ne è un esempio, molti comportamenti tra adolescenti, ad esempio, vengono regolati poco dalle istituzioni, e le leggi del cortile della scuola, come si suol dire, sono regole non scritte per cui non si è mai preparati adeguatamente in anticipo (ed i casi di isolamento sono molto comuni, anzi sistematici). La fonte principale del problema rimane tuttavia individuale in quanto il processo di ansia è "cieco", ovvero se ci si convince di essere giudicati male, questa mentalità si autoalimenta e diventa inarrestabile, ci si isola, ed è quindi più importante agire sull'individuo; il problema raramente è transitorio dunque, salvi i casi di prime esperienze o di situazioni effettivamente complesse (come nel caso dei bambini, ad esempio). L'ansia sociale porta problemi in ogni contesto di vita e quindi interferisce con le relazioni personali; le manovre evasive e le sensazioni di tensione possono essere difficili da gestire insieme agli altri impegni e talvolta non ci si cura di sé proprio per poter compensare le perdite. Si prova una sensazione di vergogna costante ed imbarazzo, tuttavia occorre fidarsi almeno dello psicologo perché competente a creare un contesto non giudicante, sia in studio che da remoto

Che cosa si può fare:

Lo sviluppo di altri sintomi dipende dalla storia di vita della persona,
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